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l'espressione volgare "avere la faccia come il c*lo" è in questo caso (nel caso dello screenshot che allego) un eufemismo dei più inaccettabili.
20 mesi di massacri e rapine, e la Vonderlà si sveglia adesso. portiamole il caffè al baldacchino. buongiorno principessa, ha dormito bene sul mucchio di cadaveri?
[...]
continua qui; poliverso.org/display/0477a01e

#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #sionismo #zionism
#starvingpeople #starvingcivilians
#iof #idf #colonialism #sionisti

l'espressione volgare "avere la faccia come il c*lo" è in questo caso (nel caso dello screenshot che allego) un eufemismo dei più inaccettabili.
20 mesi di massacri e rapine, e la Vonderlà si sveglia adesso. portiamole il caffè al baldacchino. buongiorno principessa, ha dormito bene sul mucchio di cadaveri?

e così il Mattarel Italicus, raro caso di sapiens in grado di alzare contro le ingiustizie a Gaza la medesima mano orripilata che giorni prima tendeva agli ingiusti, ai criminali
cioè, spieghiamo: il presidente di uno stato ladrone e genocida firma bombe destinate a donne e bambini, e tu presidente italiano gliela stringi. poi, a massacri bell'e fatti, e bambini ammazzati, alzi lo stesso dito per dire eh ma però nono così no come mai eh hai ucciso degl'innocenti non si fa.

forse la Corte Penale Internazionale fa riflettere? cos'è che impensierisce politici e giornalisti collusi in pieno col genocidio fino a una manciata di giorni or sono?
vi ricordate che tre o quattro settimane fa, o poco più o poco meno, avevo notato che censura e shadowbanning su facebook erano in flessione?

a cosa sta pensando questa feccia, cosa temono o progettano questi complici?

mirano al riarmo europeo? temono incriminazioni? iniziano a sentire che la diretta streaming di 20 mesi di crimini contro l'umanità davvero non si riesce a nascondere sotto il tappeto?

#Gaza #genocide
#genocidio #Palestine #Palestina
#warcrimes #sionismo #zionism
#starvingpeople #starvingcivilians
#iof #idf #colonialism #sionisti
#izrahell #israelterroriststate
#invasion #israelcriminalstate
#israelestatocriminale #children
#bambini #massacri #deportazione
#concentramento

pertinenza e correttezza della parola “genocidio” in rapporto al (precisamente) genocidio che israele sta commettendo in palestina

il Dr. #Perlmutter, medico di origini ebraiche, americano, membro di #PAMA , Palestinian-American Medical Association (https://youtu.be/qB-wOSP72TE), intervistato da #cartabianca, spiega molto chiaramente (1) la situazione sanitaria a #Gaza , (2) l’intenzionalità della #distruzione del #PopoloPalestinese , (3) la piena pertinenza della parola #genocidio , e (4) quello che chiunque in #Palestina vede del comportanemto di #israele

tutto questo su un tg mediaset, non propriamente un canale filopalestinese:
https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/gaza-racconto-medico-volontario_98797410-202502k.shtml

*

sempre a proposito di genocidio, consiglio di nuovo la visione del video qui: https://slowforward.net/2025/02/06/genocidio-gaza-rapporto-amnesty/
in cui #AmnestyIternational parla del rapporto che ha stilato. suggerisco in particolare l’ascolto attento dell’intervento di #VitoTodeschini , che spiega molto chiaramente la correttezza della parola, applicata al caso della Palestina, secondo criteri legali.

#Gaza #genocide

#genocidio #Palestine #Palestina

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#bambini #massacri #deportazione

#concentramento

video: little child trying to escape from the fire an israeli airstrike set on the school she and her family chose as a shelter

BEWARE: STRONG GRAPHIC CONTENT:

THIS VIDEO IS UNBEARABLY HORRIFIC. still, it must be seen to understand what a 75 years + 20 months of israeli genocidal and apartheid criminal regime means, to see and comprehend the crimes the israelis have been doing all the time & are doing right now with the active complicity of a large part of the western ‘civilized’ countries. (including the neo-fascist italian ruling class).

src:
https://www.instagram.com/reel/DKGQEFQzuTG/

israel and its people are an actual threat to the world’s true humanity and someone should stop them.

#Gaza #genocide
#genocidio #Palestine #Palestina
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ida dominijanni sulla situazione a gaza

GAZA È IL LABORATORIO DEL NOSTRO FUTURO

Pochi giorni fa ho avuto la fortuna, grazie a un’amica (di cui non faccio il nome per non metterla nei guai), di parlare con un giovane (di cui non faccio il nome per non metterlo nei guai) che lavora per l’Organizzazione mondiale della sanità e che rientrava per qualche giorno da Gaza. Sentire raccontare dal vivo le cose che leggiamo o guardiamo sui social e in tv fa ovviamente un altro effetto. Ad esempio, toglie già il sonno sapere che chi ha la fortuna di essere operato in un ospedale deve sopportare di farlo senza anestetico, ma lo toglie due volte se la persona con cui stai parlando queste operazioni senza anestetico le ha dovute fare o aiutare a fare di persona. Da questo incontro ho tratto le seguenti informazioni e considerazioni.

1) Il progetto di pulizia etnica che il governo israeliano sta portando avanti procede senza alcuno sconto. Una parte della popolazione palestinese viene uccisa con le bombe o con armi intelligenti (spesso puntate volutamente sui bambini), un’altra parte viene costretta ad andarsene con mezzi ricattatori, un’altra parte viene sospinta in un quadratino nella parte meridionale della striscia.

2) Questo quadratino è l’unico lembo di terra che potrebbe restare ai palestinesi, il resto della striscia essendo ormai tutto nelle mani dell’esercito israeliano; il famoso “stato palestinese”, ove fosse riconosciuto anche dai paesi fetenti come il nostro e gli Usa e da Israele, consterebbe dunque di questo lembo più la Cisgiordania, dove però com’è noto la colonizzazione degli israeliani procede senza remore.

3) La popolazione di Gaza e gli operatori di ospedali e Ong sono sottoposti a un’azione di sorveglianza e controllo h24: esercito e servizi israeliani sanno tutto di tutti, e in base alle informazioni che hanno dosano minacce, bombe-avvertimento (ad esempio ti buttano giù il muro di cinta della tua casa per invitarti gentilmente a levarti di torno, e se non ti levi torno ti bombardano anche l’interno.

4) Il cosiddetto piano di aiuti che Israele dice di volere autorizzare è in realtà un piano di ulteriore vessazione, ricatto e selezione della popolazione palestinese. Il cibo verrà “distribuito” solo nel suddetto quadratino, sì da sospingere lì i gazawi, e selettivamente, secondo l’esito dello spionaggio a tappeto di cui sopra (queste cose le ha dette oggi anche Monica Maggioni a In mezz’ora). In più, sarà fortemente razionato (1700 Kal al giorno max).

5) Governo ed esercito israeliano, dopo avere com’è noto impedito l’accesso a Gaza ai giornalisti, stanno ora cacciando con le buone o con le cattive anche gli operatori degli ospedali e delle istituzioni umanitarie internazionali, cosa che, per quanto riguardo gli italiani, la Farnesina non può non sapere ma tace.

6) I gazawi erano circa 4 milioni all’inizio della guerra, ora fra morti e esodati sono circa 2 milioni e mezzo, molti dei quali vogliono in tutti i modi resistere alla deportazione forzata in Egitto, in Libia o chissà dove, anche perché i paesi arabi non li vogliono.

7) I paesi arabi confinanti oltretutto sono tenuti sotto scacco o comprati dagli Usa con mosse economiche (tipo fai questo e io ti riduco il debito, se non lo fai ti strangolo economicamente).

8) Quello che chiedono i palestinesi che vogliono resistere è che noi europei facciamo pressione sui nostri governi perché riconoscano lo stato palestinese (a me sembra una strategia sbagliata, io se fossi lì me ne andrei, ma non tutti se ne possono andare e comunque se loro è questo che vogliono e dunque è questo che bisogna fare).

9) e in conclusione, la situazione è senza uscita.

Tutto questo, si dirà, lo sapevamo. Sì. C’è una cosa però che non si dice mai, perché cozza con l’immaginario coloniale che ancora ci permea tutti/e: Gaza non è una situazione residuale, e non è nemmeno soltanto l’indice più evidente di un mondo impazzito. Gaza è il laboratorio del nostro probabile e prossimo futuro: di un futuro fatto di sorveglianza, controllo, dossieraggi, spionaggio, con le tecnologie e l’intelligenza artificiale usate dal potere politico e militare per gli scopi più nefasti. Se non la pietà, l’orrore e la vergogna, questo almeno dovrebbe farci mobilitare con tutte le forze di cui disponiamo.

Ida Dominijanni

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the things izrhell is capable of (4)

only a very few examples among thousands

src: https://www.instagram.com/reel/DKADDloONOh/

https://www.instagram.com/reel/DJ3iD5KCv2-/

https://www.instagram.com/reel/DJ6jihnoMTj/

… and more:

2 video:
(1) israel mostly hit children, (2) the forced displacement of the indonesian hospital’s patients :
https://slowforward.net/2025/05/19/video-1-israel-mostly-hit-children-2-the-forced-displacement-of-the-indonesian-hospitals-patients/
(3) after an israeli airstrike :
https://slowforward.net/2025/05/19/after-an-israeli-airstrike/

tour per assistere alla morte e alla distruzione
https://www.facebook.com/share/v/1CJias7jNj/

israele assalta e chiude scuole elementari UNRWA a Gerusalemme
https://www.facebook.com/share/14t2vyZm7s/

ennesimi attacchi a ospedali
https://www.instagram.com/reel/DJok8wmoKGb/
https://www.instagram.com/reel/DJn3qRAN4HU/
https://www.facebook.com/share/1HLjAqoNES/
https://www.instagram.com/reel/DJovXa7hQGD/

massacrati mentre cercavano di scavare un pozzo per l’acqua
https://www.instagram.com/p/DJzSHnVRCz4/

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not to mention the glorious and highly moral past:

Tantura etc: things the world knows well
https://www.instagram.com/reel/DJEY8vnOMhg/

situazione al 21 maggio 2025. in termini giuridici (ma anche in qualsiasi altro senso), quello contro i palestinesi è genocidio.

FORTE AUMENTO DEI DECESSI PER FAME: IN APPENA 24 ORE, 26 PALESTINESI A GAZA SONO MORTI PER DENUTRIZIONE E MANCANZA DI CURE MEDICHE

Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 21 maggio 2025

Territorio Palestinese – I decessi tra anziani, bambini e malati nella Striscia di Gaza sono aumentati in modo allarmante a causa della denutrizione, della malnutrizione e della mancanza di cure mediche, in condizioni di vita create da Israele per esaurire la popolazione palestinese.

Queste condizioni includono la fame intenzionale, sofferenze estreme e la privazione sistematica dell’assistenza sanitaria, insieme a un blocco totale: tutto ciò fa parte di una Campagna di Genocidio in corso che è ormai entrata nel suo 19° mese consecutivo.

L’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato la morte di 26 palestinesi, tra cui nove bambini, in sole 24 ore. Queste morti sono il risultato di una deliberata politica israeliana che usa la fame e la negazione delle cure come armi per uccidere i civili palestinesi. L’inasprimento del blocco, in vigore dal 2 marzo, colpisce in modo sproporzionato i più vulnerabili e trasforma la catastrofe umanitaria provocata da Israele in uno Strumento di Sterminio.

C’è stato un aumento significativo dei decessi tra anziani, bambini e pazienti cronici a causa della denutrizione e del collasso dei servizi sanitari nella Striscia di Gaza. Israele ha metodicamente smantellato il sistema sanitario della Striscia attraverso una combinazione di assedio e attacchi diretti, costringendo ospedali come l’Ospedale Europeo di Gaza, a Sud, e l’Ospedale Indonesiano, a Nord, a chiudere completamente. Tutte le strutture mediche rimanenti sono a malapena operative.

L’assenza di un sistema efficace all’interno del Ministero della Sanità di Gaza per monitorare questi decessi significa che molti sono ufficialmente registrati come dovuti a “cause naturali”, nonostante siano direttamente causati da politiche deliberate di Carestia e dal collasso sistematico del sistema sanitario. La chiara prassi israeliana di Uccisioni intenzionali è proibita dal Diritto Internazionale Umanitario e penale.

Il personale sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha raccolto testimonianze strazianti di anziani sfollati forzatamente, mentre morivano di fame, in seguito agli ordini di evacuazione israeliani. “Vivo in una tenda vicino alla mia casa distrutta ad Abasan al-Kabira, a Est di Khan Younis”, ha detto Abdel Salam Qudeih, 76 anni. “L’esercito ha pubblicato una mappa che ci ordinava di evacuare. Non potevo portare nulla. Ho camminato per tre ore senza mangiare per un giorno intero, finché non sono arrivato ad Al-Mawasi in cattive condizioni di salute. Non potevo nemmeno procurarmi le medicine per la mia malattia cronica”.

L’artista Samir al-Kabariti, un uomo anziano del quartiere Shuja’iyya di Gaza, è stato visto piangere mentre fuggiva su una sedia a rotelle. “Non mangio da due o tre giorni”, ha detto. “Voglio solo un pezzo di pane”.

Widad al-Sumairi di 73 anni è fuggita da Al-Qarara, a Nord-Est di Khan Younis, con la famiglia di suo figlio, percorrendo a piedi diversi chilometri senza portare nulla con sé. “Non abbiamo più cibo”, ha detto. “Per giorni abbiamo mangiato solo un piccolo pasto. I bambini sono disidratati. Lo sfollamento ha peggiorato le nostre sofferenze. Perché stiamo morendo di fame e veniamo sfollati continuamente? Qualcuno, per favore, ci aiuti”.

Non ci sono prove tangibili degli aiuti che Israele afferma di aver permesso. Il primo giorno, solo cinque camion sarebbero entrati. Non è ancora chiaro se i camion, carichi solo di integratori alimentari e sudari, abbiano raggiunto la Striscia di Gaza o se siano ancora bloccati al Valico di Kerem Shalom. Secondo le Nazioni Unite, il carico di aiuti è “una goccia nell’oceano” di ciò che è necessario per soddisfare i bisogni quotidiani urgenti della popolazione.

La situazione è aggravata dai continui bombardamenti israeliani, che distruggono case, rifugi e scarse scorte alimentari ogni volta che le persone vengono costrette a sfollare. Pertanto, le famiglie non solo fuggono dai bombardamenti, ma devono affrontare la minaccia della fame a ogni nuovo sfollamento.

Gli atti sopra menzionati rappresentano alcuni dei Crimini più gravi ai sensi dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, che classifica l'”Omicidio intenzionale” come il causare la morte attraverso mezzi come la fame e la negazione di cure mediche. Questi atti possono essere considerati Crimini di Guerra e Crimini contro l’Umanità quando commessi nell’ambito di un attacco diffuso o sistematico contro i civili, il che descrive chiaramente le azioni di Israele nella Striscia di Gaza.

Le azioni di Israele soddisfano anche i criteri legali per il Genocidio, tra cui l’uccisione e l’inflizione di gravi danni fisici o mentali ai membri di un gruppo protetto e l’imposizione deliberata di condizioni di vita volte a provocare la distruzione fisica del gruppo, in tutto o in parte.

Questo Genocidio infuria da oltre 19 mesi, con Israele che prende apertamente di mira la popolazione civile della Striscia di Gaza. La crisi umanitaria nell’enclave assediata ha ormai raggiunto livelli catastrofici. La fame attualmente colpisce non solo i più vulnerabili, ma ogni segmento della società, in un contesto di collasso quasi totale dei servizi essenziali e di assenza di beni di prima necessità come cibo, assistenza sanitaria e alloggio.

L’illegale blocco israeliano, che esisteva prima dell’inizio del Genocidio nell’ottobre 2023 ma che è peggiorato da allora, insieme alle sistematiche restrizioni agli aiuti umanitari e alla deliberata distruzione del sistema sanitario della Striscia di Gaza, in particolare negli ultimi 70 giorni, ha causato una distruzione irreversibile. La popolazione della Striscia, di oltre due milioni di persone, deve affrontare diffuse conseguenze sanitarie.

L’attuale meccanismo proposto da Israele e Stati Uniti per gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza non è altro che una nuova manovra progettata per prolungare l’attuale e illegale blocco. Cerca di riconfezionare il Crimine della fame utilizzando un fuorviante quadro cosiddetto “umanitario”, legittimando così falsamente il continuo uso della Fame come Arma di Genocidio.

Tutti gli Stati, individualmente e collettivamente, devono assumersi le proprie responsabilità legali e agire con urgenza per porre fine al Genocidio. Ciò include l’adozione di tutte le misure efficaci per proteggere i civili palestinesi e la revoca immediata del blocco illegale sulla Striscia di Gaza, l’unica via percorribile per fermare il peggioramento della crisi umanitaria e garantire l’ingresso senza ostacoli di aiuti salvavita.

Ogni ulteriore ritardo nella revoca dell’assedio costituisce una continuazione di gravi violazioni del Diritto Internazionale Umanitario, aggravandone le conseguenze catastrofiche e incontrollabili. Finché la comunità internazionale non costringerà Israele e i suoi alleati più potenti a cambiare rotta, gli oltre due milioni di civili nella Striscia di Gaza saranno tenuti in ostaggio: affamati, assetati e privati delle cure mediche, in palese violazione dei loro diritti fondamentali alla Vita e alla Dignità.

La comunità internazionale deve imporre sanzioni economiche, diplomatiche e militari a Israele e ai suoi più stretti alleati per le suddette sistematiche e gravi violazioni del Diritto Internazionale. Queste sanzioni includono un embargo totale sulle armi, incluso il divieto di esportazione, di beni a duplice uso e di cooperazione militare; la sospensione di ogni forma di sostegno politico, finanziario e militare; il congelamento dei beni dei funzionari israeliani implicati in Crimini contro i palestinesi; l’imposizione di divieti di viaggio a tutti i responsabili; e la sospensione dei privilegi commerciali e degli accordi bilaterali che forniscono a Israele vantaggi economici che ne consentono la prosecuzione dei Crimini.

Inoltre, la Corte Penale Internazionale deve accelerare le sue indagini ed emettere mandati di arresto per ogni funzionario israeliano coinvolto in Crimini internazionali commessi nella Striscia di Gaza. Questi Crimini devono essere formalmente riconosciuti e trattati come Atti di Genocidio. Si ricorda agli Stati Parte dello Statuto di Roma il loro obbligo giuridico di cooperare pienamente con la Corte, garantire l’esecuzione dei mandati d’arresto e assicurare alla giustizia i responsabili, ovvero porre fine alla loro continua impunità.

La comunità internazionale deve adempiere immediatamente ai propri obblighi legali e morali affrontando la causa principale della sofferenza e dell’oppressione del popolo palestinese, che persiste da 77 anni: il Regime di Apartheid imposto ai palestinesi dall’Impresa Coloniale israeliana. Per garantire il diritto dei palestinesi alla libertà, alla dignità e all’autodeterminazione secondo il Diritto Internazionale, la comunità internazionale deve agire per porre fine all’Occupazione illegale di Israele.

Israele deve essere costretto a revocare il suo blocco illegale sulla Striscia di Gaza, tutti gli autori di Crimini commessi contro i palestinesi nella Striscia devono essere ritenuti responsabili e giustizia e riparazione devono essere garantite alle vittime palestinesi.

Traduzione: La Zona Grigia

Fonte: https://euromedmonitor.org/en/article/6733/Sharp-rise-in-deaths:-In-just-24-hours,-26-Palestinians-in-Gaza-have-died-due-to-starvation,-lack-of-medical-care

Traduzione italiana in: https://www.facebook.com/share/18s2w8tUqZ/

Euro-Med Human Rights MonitorSharp rise in deaths: In just 24 hours, 26 Palestinians in Gaza have died due to starvation, lack of medical care Deaths among the elderly, children, and the sick in the Gaza Strip have increased alarmingly due to starvation

video e informazioni: israele brucia vivi ancora altri civili, bambini e donne, attaccando la scuola di musa bin nusayr

src: https://www.instagram.com/reel/DJ3cku1IgmL/

*

“Ten people were killed when an Israeli air strike hit classrooms at the Musa bin Nusayr School, where hundreds of displaced people were sheltering, according to local activists in Gaza City” (BBC)

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https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2025/5/20/live-israeli-allies-say-they-will-take-concrete-actions-over-gaza-siege?update=3721361

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ancora sulla soluzione finale di israele per i palestinesi

prima ancora di Wannsee, gli sgherri di Heydrich, Himmler e compagnia che dovevano organizzare la soluzione finale avevano passato in rassegna anzi sperimentato varie possibilità per portare a termine completamente lo sterminio degli ebrei d’Europa in tempi rapidi.

si rendevano conto – dopo mesi e anni di massacri compiuti – che metodi come la fucilazione di massa e l’uso di camion blindati per uccidere con asfissia da monossido di carbonio erano troppo poco efficaci, risultavano lenti, e in alcuni casi spingevano i soldati in situazioni di stress e (poverini) disagio psichico. 

mi sembra che israele abbia imparato bene la lezione e, dopo aver testato sulle famiglie palestinesi una quantità di armi distruttive micidiali che presto rivenderà (o ha già rivenduto) in giro per il mondo, opera un concentramento in un’area molto ristretta, per poi deportare altrove i pochi o molti palestinesi che saranno sopravvissuti. parliamo di due milioni di persone circa.

“soluzioni territoriali”, le chiamavano i nazisti.


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le vittime dell’olocausto ne perpetrano un altro

da un post di Renata Morresi

(Paolo Desogus:) Condivido le parole dell’amica e compagna Luisa Righi: “Non è il 7 ottobre la causa di ciò che sta accadendo, ma è ciò che sta accadendo a spiegare il 7 ottobre. Noi vediamo solo ora quello che da dentro la gabbia era chiaro da tempo: è Israele a perseguire un progetto genocidiario.”

La narrazione per cui tutto sarebbe iniziato il 7 ottobre è infatti falsa, terribilmente falsa. L’opera di apartheid, di distruzione fisica e morale dei palestinesi è iniziata molto tempo prima. Il 7 ottobre è la conseguenza di un’oppressione lunga gigantesca che lo stato di Israele ha compiuto in maniera scientifica servendosi di una violenza inusitata. È l’esito del tradimento di tutti gli accordi, di tutte le tregue, di tutte le risoluzioni Onu, di ogni articolo del diritto internazionale trasformato, non solo da Netanyahu, ma anche da molti dei suoi predecessori in vera e propria carta straccia.

Una profonda forma di pavidità, uno strisciante conformismo impedisce di riconoscere Israele per quello che è, ovvero uno stato terrorista che da anni compie il genocidio del nostro secolo. Qualcuno insiste nel voler vedere in quel paese il luogo che ha ereditato la Shoah. Ma anche questo è falso. Israele è il principale traditore di quella memoria storica. La Shoah ci ha insegnato a provare ribrezzo verso il razzismo, verso il nazionalismo, verso l’uso della violenza, del terrore e dell’oppressione verso ogni essere umano. Israele se ne serve invece come copertura. È l’uso più meschino e miserabile che si possa fare della Shoah e che di fatto ne riproduce il disegno criminale.

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da s.i. – sinistra italiana – al valico di #rafah

Ogni persona o infrastruttura capace di lenire la sofferenza della popolazione diventa un target da parte del governo Israeliano. Tubature, pozzi, pannelli solari, strade, ospedali, ambulanze, allevamenti, campi agricoli, pescherecci, tutto è stato distrutto per non permettere la sopravvivenza.
A Gaza la gente beve acqua sporca, attinge alla raccolta delle piogge e alle pozzanghere. Ci sono bimbi che si aggirano come spettri.

https://actionnetwork.org/forms/il-tuo-messaggio-per-gaza

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actionnetwork.orgUn messaggio per GazaTema: Un messaggio per Gaza Corpo: Ciao, vuoi mandare un messaggio a Gaza? Clicca qui: https://actionnetwork.org/forms/il-tuo-messaggio-per-gaza/ Grazie!

da un post di eliana riva / iniziano le fasi finali del #genocidio contro la #palestina

israele ha annunciato l’inizio dell’operazione militare chiamata “Carri di Gedeone”, che dovrebbe concludersi con due milioni di palestinesi chiusi in una minuscola area sotto il controllo militare israeliano. Prima imprigionati e poi espulsi.

https://ilmanifesto.it/raid-notturni-oltre-120-morti-trump-teniamo-docchio-la-striscia

I carri armati israeliani stanno penetrando sempre più all’interno di Gaza, dispiegando violenza e omicidi per costringere la popolazione rimasta a fuggire. Ancora una volta.

Al fine di spostare i palestinesi, l’esercito fa di tutto per incutere terrore, come accadde proprio in questi giorni 77 anni fa, durante la Nakba palestinese. I volantini, tornati a svolazzare nel cielo di Gaza, sono solo la facciata di un avvertimento che nella realtà non esiste. Sono state bombardate nella notte e senza nessun avviso le case di Khan Younis, nel sud.

Nel nord più di cento persone sono rimaste sotto le macerie. I testimoni hanno descritto un quadro agghiacciante, un cimitero di non morti. I sopravvissuti sentono le urla dei dispersi ma non riescono a raggiungerli.

Secondo la NBC News, Trump sta considerando di espellere un milione di palestinesi da Gaza verso la Libia.

– cfr. l’articolo su ‘il manifesto’

il manifesto · Raid notturni: oltre 120 morti. Trump: «Teniamo d’occhio la Striscia» | il manifestoPalestina (Internazionale) Raid aerei e colpi di artiglieria, nuovi ordini di evacuazione e assedi. I carri armati israeliani stanno penetrando sempre più all’interno di Gaza, dispiegando violenza e omicidi per costringere la popolazione rimasta a fuggire. Ancora una volta. È la cruenta preparazione del piano militare soprannominato «Carri di Gedeone», quello annunciato da Netanyahu e preteso dal

77 years of nakba: share this video and its 7 demands

Today, we mark the 77th anniversary of the Nakba — the planned mass ethnic cleansing of Indigenous Palestinians and destruction of hundreds of Palestinian towns and villages to establish Israel as a settler-colony based on Zionism, Jewish supremacy, and apartheid.

But that colonial project has never stopped. The Nakba isn’t history. It’s now.

Today, Palestinians are facing what Israeli leaders openly call the “Gaza Nakba” — an unprecedented genocide of extermination and forced displacement against 2.3 million Palestinians in Gaza.

Only mass, intersectional people power can end this.

So, on the 77th anniversary of the Nakba, watch our video and share 7 urgent demands from Palestinians for meaningful solidarity.

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From campuses to city councils, from the streets to the largest trade unions, a global wave of solidarity is rising. Millions of justice activists, artists, workers, students, farmers, and human rights defenders are standing up for Palestinian liberation worldwide. The Palestinian-led BDS movement is reshaping how the world relates to Israel: not as a normal state, but as a regime of genocide and apartheid that must be dismantled to achieve freedom, justice and equality.

Join us!

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#invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri  #deportazione #concentramento #ICJ #ICC #Cisgiordania #WestBank #settlers #coloni
#prigionieri #ostaggi

 

InstagramBDS Movement sur Instagram: "The Nakba isn’t history. It’s now. Today, Palestinians are facing what Israeli leaders openly call the “Gaza Nakba” — an unprecedented genocide of extermination and forced displacement against 2.3 million Palestinians. Watch our video and share 7 urgent demands from Palestinians for meaningful solidarity. #Nakba77"8,509 likes, 72 comments - bds.movement le  May 15, 2025: "The Nakba isn’t history. It’s now. Today, Palestinians are facing what Israeli leaders openly call the “Gaza Nakba” — an unprecedented genocide of extermination and forced displacement against 2.3 million Palestinians. Watch our video and share 7 urgent demands from Palestinians for meaningful solidarity. #Nakba77".

mosab abu toha: “meta è contrariata dalla mia vittoria del pulitzer”

“Meta è contrariata dalla mia vittoria del Pulitzer” https://www.instagram.com/p/DJWXKgRNLJx/ (InsideOver)

Con queste parole, Mosab Abu Toha, poeta e scrittore palestinese originario del campo profughi di Al-Shati a Gaza, ha commentato la decisione di Meta di sospendere il suo account Facebook pochi giorni dopo aver ricevuto il prestigioso Premio Pulitzer 2025.

La sospensione è avvenuta senza preavviso e senza una spiegazione ufficiale da parte della piattaforma.

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Abu Toha è noto per la sua intensa attività letteraria che dà voce alle sofferenze del popolo palestinese. Il suo primo libro di poesie, Things You May Find Hidden in My Ear, ha ricevuto riconoscimenti internazionali, tra cui l’American Book Award e il Palestine Book Award. Nel 2017, ha fondato la Edward Said Library, la prima biblioteca pubblica di lingua inglese a Gaza.

Durante il genocidio a Gaza, Abu Toha ha contribuito con articoli e poesie a importanti pubblicazioni internazionali come ‘The New Yorker’, ‘The Atlantic’ e ‘The New York Times Magazine’, offrendo testimonianze dirette delle atrocità vissute dalla popolazione civile. Nel novembre 2023, mentre cercava di evacuare con la sua famiglia, è stato detenuto e torturato dalle forze israeliane.

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RISPETTO e stima per Mosab Abu Toha

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(il vocabolario è importante: come da tempo tutti annotano e sottolineano, per israele quelli catturati il 7 ottobre sarebbero “ostaggi”; mentre le migliaia di Palestinesi vessati e torturati, stuprati e a volte uccisi nelle carceri-lager come Sde Teiman, sarebbero “prigionieri”, quindi marchiati anche linguisticamente come criminali, tutti, bambini inclusi)

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#izrahell #israelterroriststate #ICJ #ICC #invasion
#israelcriminalstate #israelestatocriminale #children
#bambini #massacri #deportazione #concentramento
#GazaGenocide

InstagramInsideOver sur Instagram: "“Meta è contrariata dalla mia vittoria del Pulitzer”. Con queste parole, Mosab Abu Toha, poeta e scrittore palestinese originario del campo profughi di Al-Shati a Gaza, ha commentato la decisione di Meta di sospendere il suo account Facebook pochi giorni dopo aver ricevuto il prestigioso Premio Pulitzer 2025. La sospensione è avvenuta senza preavviso e senza una spiegazione ufficiale da parte della piattaforma. Abu Toha è noto per la sua intensa attività letteraria che dà voce alle sofferenze del popolo palestinese. Il suo primo libro di poesie, Things You May Find Hidden in My Ear, ha ricevuto riconoscimenti internazionali, tra cui l’American Book Award e il Palestine Book Award. Nel 2017, ha fondato la Edward Said Library, la prima biblioteca pubblica di lingua inglese a Gaza. Durante il genocidio a Gaza, Abu Toha ha contribuito con articoli e poesie a importanti pubblicazioni internazionali come The New Yorker, The Atlantic e The New York Times Magazine, offrendo testimonianze dirette delle atrocità vissute dalla popolazione civile. Nel novembre 2023, mentre cercava di evacuare con la sua famiglia, è stato detenuto e torturato dalle forze israeliane. #gazagenocide #pulitzer #israel #meta"3,148 likes, 239 comments - insideover le  May 7, 2025: "“Meta è contrariata dalla mia vittoria del Pulitzer”. Con queste parole, Mosab Abu Toha, poeta e scrittore palestinese originario del campo profughi di Al-Shati a Gaza, ha commentato la decisione di Meta di sospendere il suo account Facebook pochi giorni dopo aver ricevuto il prestigioso Premio Pulitzer 2025. La sospensione è avvenuta senza preavviso e senza una spiegazione ufficiale da parte della piattaforma. Abu Toha è noto per la sua intensa attività letteraria che dà voce alle sofferenze del popolo palestinese. Il suo primo libro di poesie, Things You May Find Hidden in My Ear, ha ricevuto riconoscimenti internazionali, tra cui l’American Book Award e il Palestine Book Award. Nel 2017, ha fondato la Edward Said Library, la prima biblioteca pubblica di lingua inglese a Gaza. Durante il genocidio a Gaza, Abu Toha ha contribuito con articoli e poesie a importanti pubblicazioni internazionali come The New Yorker, The Atlantic e The New York Times Magazine, offrendo testimonianze dirette delle atrocità vissute dalla popolazione civile. Nel novembre 2023, mentre cercava di evacuare con la sua famiglia, è stato detenuto e torturato dalle forze israeliane. #gazagenocide #pulitzer #israel #meta".

‘haaretz’: “a sde teiman la sopravvivenza dei detenuti è l’eccezione, non la regola”

Haaretz: “A Sde Teiman la sopravvivenza dei detenuti è l’eccezione, non la regola”

Secondo la testimonianza di un soldato di riserva che ha prestato servizio nel centro di detenzione di Sde Teiman, riportata dal quotidiano israeliano Haaretz, la situazione all’interno della struttura è drammatica:

🔴”Non sorprende più la morte dei detenuti. La vera anomalia è quando qualcuno riesce a restare in vita”, afferma il militare.

Le torture sarebbero all’ordine del giorno: 🔴”Chiunque sia stato lì conosce l’intensità delle violenze. Ho assistito a interventi chirurgici praticati sui prigionieri senza alcun tipo di anestesia”.

Le violazioni, secondo il testimone, avverrebbero con la piena consapevolezza delle autorità israeliane.

🔴”Ho visto prigionieri feriti a causa della guerra trattenuti per settimane, affamati deliberatamente e privati di qualsiasi cura medica”.

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anatomy of a genocide

Anatomy Of A Genocide – Report of Francesca Albanese, the Special Rapporteur on the situation of human rights in the Palestinian territories occupied since 1967

By analysing the patterns of violence and Israel’s policies in its onslaught on Gaza, this report concludes that there are reasonable grounds to believe that the threshold indicating Israel’s commission of genocide is met. One of the key findings is that Israel’s executive and military leadership and soldiers have intentionally distorted jus in bello principles, subverting their protective functions, in an attempt to legitimize genocidal violence against the Palestinian people.

https://www.un.org/unispal/document/anatomy-of-a-genocide-report-of-the-special-rapporteur-on-the-situation-of-human-rights-in-the-palestinian-territory-occupied-since-1967-to-human-rights-council-advance-unedited-version-a-hrc-55/

Question of PalestineAnatomy of a Genocide - Report of the Special Rapporteur on the situation of human rights in the Palestinian territory occupied since 1967 to Human Rights Council - Advance unedited version (A/HRC/55/73) - Question of PalestineMarch 24, 2024 To learn more about Special Procedures of the UN Human Rights Council and the Question of Palestine, click here to visit the dedicated webpage. Human Rights Council Fifty-fifth session 26 February–5 April 2024 Agenda item 7 Human Rights situation in Palestine and other occupied Arab territories Anatomy of a Genocide Report of [...]

oggi, 9 maggio, giornata dell’europa: ultimo giorno di gaza _ l’europa contro il genocidio

Il 9 maggio è la Giornata dell’Europa, ma è anche l’ultimo giorno di Gaza. Perché il tempo sta finendo e senza il mondo Gaza muore. Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire.
Noi, italianɜ, europeɜ, umani. E che a noi, italianɜ ed europeɜ, verrà chiesto conto della loro morte.
Il 9 maggio è la prima tappa di una strada assieme. Perché la strage, perché il genocidio, abbiano fine. Ora. Inondiamo i social media, facciamo diventare Gaza protagonista della giornata dell’Europa.
Condividiamo e rilanciamo video, foto, disegni.




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slowforwardultimo giorno di Gaza 1Par Marco Giovenale